Tracce di storia

Il passato di Entracque rivive negli edifici, nelle mulattiere, nelle fontane; la sua storia si manifesta nei documenti e nelle fotografie e le stesse montagne raccontano storie di uomini che hanno abitato questa valle fin da un passato decisamente remoto. I segni dei pastori transumanti che si spostavano attorno alla regione del Monte Bego testimoniano la presenza dell’uomo sulle Marittime sin dalla preistoria, mentre reperti risalenti alla tarda età del ferro ritrovati sul monte Viver, fanno presupporre che questo territorio fosse abitato da tribù di liguri “capillati” o “comati”, sottomesse dai romani nel 14 a.c. Se non sono cospicue le tracce accertate della presenza dei romani nell’intera Valle Gesso, sono invece molti i segni lasciati dai monaci benedettini giunti in paese nell’alto medioevo. La storia recente ci lascia molte testimonianze affascinanti che raccontano di re, regine e montanari ai confini del regno e di viandanti in cammino tra Piemonte e Provenza. Il grande affresco in cui l’uomo di montagna è protagonista continua a rinnovarsi ed il patrimonio di sapere e tradizioni continua a sostenere l’identità di molti entracquesi proiettati al futuro nella consapevolezza di avere importanti radici nel passato.

Casa di Caccia di S. Giacomo Voluta da Re Vittorio

Emanuele II per poter soggiornare all’interno della riserva di caccia concessa dai comuni di Entracque e Valdieri nel 1857, la casa di caccia si trova a S. Giacomo di Entracque ( 9 Km dal paese). La struttura si presenta suddivisa in due nuclei suddivisi dalla stradina che imbocca il vallone di Montcolomb. L’edificio di sinistra, che presenta un bel porticato ed una decorazione a fasce nei colori di casa Savoia, era adibito a residenza dei reali, mentre nella struttura a sinistra della strada c’erano le stalle. Per raggiungere gli edifici si attraversa un monumentale bosco a fustaia di faggi centenari che furono oggetto di regimazione da parte del giardiniere reale.

Le ville liberty

Ad Entracque si possono osservare due esempi di questo stile architettonico caratterizzato da torrette belvedere e decorazioni eclettiche: villa Branda, degli anni Trenta, situata a monte di Via del Lago e la casa parrocchiale. Proprio la casa canonica, aveva destato molte polemiche tra gli abitanti tanto da indurre una temporanea sospensione dei lavori, poi ripresi nel 1927, sotto il priorato di Don Arnaud che accolse la regina Elena di Savoia in visita alla parrocchia nell’agosto del 1939.

Palazzo del Municipio e loggia del Mercato

L’edificio che ospita il municipio risale al 1830, quando Entracque affida all’architetto Gioacchino Rossi il disegno del nuovo palazzo municipale che appare oggi con una grande facciata impostata su un amplio porticato, affacciato sulla piazza Giustizia e Libertà, la stessa in cui si trova, in posizione centrale, la fontana di S. Antonino. Il municipio ospitava, in passato, la segreteria, gli archivi, il tribunale di giudicatura ma anche le scuole primarie (nel 1928 la scuola comunale era frequentata da una settantina di allievi). Sul lato opposto della piazza si distingue un’antica loggia del mercato risalente al XVI secolo.